Descrizione
Bastone con anelli metallici di differente diametro a un’estremità, usato per frangere la cagliata (rotta prima con la ‘rotella’ in frammenti della grandezza di una nocciola) in grani della dimensione di un chicco di frumento. La tradizione orale vuole che anticamente si usasse un ramo di biancospino defogliato, da cui il nome ‘spino’ attribuito in seguito all’utensile. Nel ‘700 si ha la prima testimonianza di un tagliacagliata più razionale fatto di fili metallici attorcigliati all’estremità di un bastone. Ma solo alla fine dell’800 fu messo a punto da Giuseppe Notari (1879-1936) uno strumento perfezionato detto appunto ‘spino Notari’, usato ancora oggi.