Bartolomeo Arbotori: il Parmigiano dipinto

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Il Parmigiano Reggiano è un prodotto che si presta perfettamente alla rappresentazione artistica, per via della sua forma caratteristica e del suo inconfondibile colore, il giallo paglierino, più o meno tenue a seconda dei foraggi coi quali vengono nutrite le mucche. Nell’affollatissima produzione di nature morte del Seicento, il piacentino Bartolomeo Arbotori (1594-1676) scelse proprio il Parmigiano come soggetto artistico, inserendolo in diverse opere pittoriche. Con grande ricerca decorativa e un’attenzione maniacale nel riprodurre fedelmente ogni prodotto, il lascito di Arbotori, oltre che per la sua rilevanza artistica, ci consente di addentrarci tra le abitudini alimentari di un’epoca passata, per renderci conto di come alcune pietanze “moderne”, parte della nostra quotidianità, fossero estremamente diffuse già nel Seicento.

L’opera

I dipinti di Arbotori andavano a raffigurare espressamente le dispense di una classe benestante, spesso di estrazione aristocratica ed economicamente agiata, in grado di concedersi lussi culinari sconosciuti alla maggior parte della popolazione. In Natura morta con cacciagione e un pezzo di Parmigiano” si può riscontrare un’estrema minuzia estetica, sia nella descrizione visiva dei vari prodotti, sia nella specifica rappresentazione del “Re dei formaggi”. Il Parmigiano è il vero protagonista della composizione, affiancato da altri prodotti che, per caratteristiche cromatiche, passano immediatamente in secondo piano rispetto alla scintillante e dorata punta di formaggio, che è persino posta su un piano superiore rispetto alla cacciagione. Non a caso il Parmigiano è collocato di fianco a dei mandarini, anch’essi una rarità in quell’epoca, forse proprio a simboleggiarne l’eleganza e la preziosità. Non è infrequente, infatti, che gli autori di nature morte scegliessero un elemento distintivo, centrale nel concepimento dell’opera, e attorno ad esso sviluppassero le altre figure.

La bellezza e il cibo

Questa attività di “selezione”, con le dovute distinzioni, non si allontana di molto dall’odierno “food-blogging” fotografico, attività ormai diffusa in maniera capillare attraverso i social network e che consiste, sostanzialmente, nell’immortalare pietanze e materie prime con delle fotografie curiose e piacevoli all’occhio. In fondo anche oggi si tende a scegliere dei prodotti particolarmente “fotogenici”, per condividere dei post gradevoli esteticamente. Certo questa attività non richiede la maestria tecnica di un pittore, ma la logica che accomuna le due scelte è la stessa, e cioè che l’uomo non è mai sazio di ciò che è bello a vedersi. Con questo dipinto, Arbotori non ci lascia solo una testimonianza della sua abilità tecnica, ma ci aiuta a comprendere come la popolarità del Parmigiano abbia radici storiche profondissime, dovendo una parte del suo successo a delle caratteristiche prettamente estetiche, oltre che ai suoi aromi e sapori unici.